grafologia, angolocurvo, grafologa, Vinvenza De PetrilloLa scelta del nome “angolocurvo” intende essere un omaggio a Padre Girolamo Moretti, massimo esponente della Grafologia in Italia. P. Moretti, appartenente all’ordine dei Frati minori conventuali, nasce a Recanati nel 1879 e muore nel 1963 ad Ancona dopo una vita di sacerdozio e grafologia.
In accordo con i Grandi della Grafologia (J. Crépieux-Jamin, 1859-1940 – L. Klages, 1872-1956 – M. Pulver, 1889-1952 – R. Saudek, 1880-1935 – R. Pophal, 1893-1966), ritiene che il tracciato grafico sia la registrazione di complessa attività neuromuscolare. Straordinariamente dotato di mirabile capacità intuitiva e talento psicologico, P. Moretti pone alla base del suo sistema grafologico le categorie curva (all’interno delle coppie muscolari delle dita prevalgono i muscoli flessori) ed angolosa (prevalgono i muscoli tensori).
Il sistema morettiano è costituito da circa cento segni, distinti da movimento curvilineo o angoloso, che veicolano significati.
Molto sinteticamente, il primo indica la capacità dell’individuo di andare incontro a bisogni, istanze, dell’altro; il secondo rivela la priorità che l’individuo dà ai propri bisogni. La maturità psico-affettiva di una persona deriva dall’equilibrio dei due movimenti.
La scrittura a mano, peculiarità dell’essere umano, è di somma espressività in quanto attività che implica movimento, cioè, comportamento. Quando scriviamo, ciascuno porta sulla carta il suo modello di movimento. Esso ha origine in fattori fisiologici (caratteristiche congenite, ereditarie) e in fattori mentali (caratteristiche acquisite condizionate dall’ambiente, frutto di apprendimenti, vissuti). La mano fedelmente riproduce la nostra psico-motricità. In sintesi, essa delinea l’assetto neuro-fisiologico e psicologico di ciascuno, con caratteristiche cognitive e caratteristiche affettive, emozionali, relazionali uniche.